Organizzare incontri pubblici in presenza, oggi, è un impegno nuovo per le molteplici accortezze o soluzioni, sia comunicative che gestionali.
Dopo l’appuntamento, svolto nell’anfiteatro della Curia a luglio con Karin Proia e Francesco Belletti, abbiamo voluto replicare
per confrontarci sulla 49° Settimana sociale dei cattolici.
Questa volta, per motivi metereologici, al chiuso e in diretta facebook, sperimentando, appunto, i nuovi sistemi di accoglienza. Con le Acli provinciali di Latina abbiamo incontrato due ospiti di prestigio: il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia e il docente di euro-progettazione Vanni Resta. L’ambiente, il lavoro e il turismo sono stati i riferimenti.
Per le organizzazioni diocesane ha portato il saluto il direttore della
Pastorale sociale Alessandro Mirabello, ma era presente anche il direttore regionale Claudio Gessi. Attente in sala le altre delegazioni del Forum ‘015: Acai, Coldiretti ed Un.I.Coop. L’articolazione della serata, introdotta dal presidente Maurizio Scarsella, è stata resa vivace dalla brillante conduzione della redazione del giornale Lazio Sociale, edito da Alessandra Bonifazi, che hanno intervistato gli ospiti senza alcun filtro. Fabio Benvenuti, Stefania Ferrara, Roberto Pagano e Francesco Vitale si sono alternati sollecitando con domande incalzanti. Il Ministro ha chiarito l’azione del Governo per rilanciare l’economia dei territori serve una nuova capacità di collaborazione tra realtà sociali e produttive, insieme alla formazione
di una classe dirigente adeguata ai tempi “Draghi” sugli aiuti al comparto,
ma soprattutto sulle misure di sviluppo, compresi gli eventi internazionali affidati all’Italia per la promozione dell’enogastronomia. Il docente si
è focalizzato sulle fonti di finanziamento dell’Unione Europea e gli strumenti per intercettarli e rendere esecutivi i progetti. Entrambi hanno fatto riferimento alla necessità di aprire dinamiche di rigenerazione, sia dei luoghi che delle relazioni economiche. Hanno ricollocato i ragionamenti nella dimensione sociale, come, appunto, elevazione dagli obiettivi ambientali ed economici. Con le Acli a Latina, grazie all’attenzione del vescovo Mariano Crociata, abbiamo intrapreso, ormai da tempo, un percorso di incontri per stimolare i ragionamenti nella comunità
pontina per tre motivi. Il primo è derivato dalla necessità di
rafforzare proprio la dimensione comunitaria della nostra società, ancora fragile nella identità, che per consolidarsi ha appunto bisogno di un confronto vivo e distintivo. Il secondo per offrire agli operatori del territorio gli strumenti cognitivi per orientarsi in più ampi contesti e costruire strade di sviluppo condivise. La nostra è una provincia dove la cooperazione e le reti sono ancora troppo fragili. Il terzo motivo è
legato alla elevazione di una classe dirigente delle rappresentanze
associative che sappia essere avanguardia per lo sviluppo del lavoro e non solo assistenza. In questa fase storica scaturita dal trauma pandemico vorrei offrirvi una traccia per orientarci al meglio per cercare il benessere. L’articolo 3 della Costituzione ci dice che siamo uguali per dignità sociale,
non che siamo tutti uguali. Per fare comunità bisogna appunto ripartire dalle differenze.
Nicola Tavoletta
