COMUNICARE, SOCIALIZZARE, PREVENIRE sono le azioni cardine su cui deve continuare la lotta contro la violenza di genere.Anche se molti passi avanti sono stati fatti in tema di diritti e di sensibilizzazione dall’anno 1999 quando l’ONU ha istituito la data del 25 novembre partendo dall’affermazione che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.
La data del 25 novembre si riferisce a quella del 1960 in cui furono assassinate nella Repubblica Dominicana 3 attiviste politiche, le sorelle Mirabal.
È necessario insistere per ottenere quel cambiamento di rotta in difesa delle donne vittime di violenze di uomini che dichiarano di amarle. Non solo le donne ma anche gli uomini devono partecipare a questa lotta, se si vuole costruire un futuro migliore e promuovere la cultura del rispetto.
La nostra legislazione prevede all’art 612 bis C.P. , introdotto dalla legge 11/2009, il reato di stalking che punisce con la reclusione chi ” con condotte reiterate, minacci o molesti una persona causando ansia o timore per l’ incolumità propria o dei suoi cari”. Con l’approvazione di questa legge molti sono stati i casi di denuncia da parte delle donne che quasi sempre sono le vittime di tali persecuzioni.
Tuttavia c’è ancora molto da fare in Italia per superare una arretratezza culturale che poi sfocia in atti di violenza sia fisica che psicologica. Questa situazione si potrebbe, se non eliminare, almeno attenuare con una seria prevenzione. Prevenzione che andrebbe attuata soprattutto nei più giovani attraverso la scuola e creare così una futura classe di adulti rispettosa dei propri diritti e di quelli altrui.
Filomena Di Russo, Responsabile del Coordinamento Donne Acli di Latina
