INVESTEU BLUE ECONOMY: 500 MILIONI DI EURO PER L’ECONOMIA DEL MARE

InvestEU Blue Economy è un Fondo azionario che mira a mobilitare altri 500 milioni di euro di fondi dell’UE che riuniranno il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA), il gruppo BEI e il finanziamento di InvestEU. 

Nelle aspettative di Bruxelles, tutto ciò si tradurrà in 1,5 miliardi di euro di finanziamenti di rischio che, tramite intermediari finanziari, saranno messi a disposizione delle PMI e delle start-up dell’economia blu. Per questo a breve il FEI pubblicherà un invito a manifestare interesse.

InvestEU Blue Economy è destinata a dare un contributo significativo alle politiche europee per il clima, mettendo a disposizione finanziamenti per sostenere le imprese innovative e gli imprenditori ambiziosi che cercano di trovare soluzioni alle sfide dell’economia blu.

La prima ha agito da acceleratore per promuovere l’innovazione e gli investimenti in tecnologie sostenibili per l’economia blu. Per approfondire e ampliare ulteriormente queste attività si sta lanciando la seconda fase di BlueInvest, destinata a fornire un servizio ancora migliore alle PMI e agli investitori europei per portare ad un impatto maggiore a sostegno degli obiettivi del Green Deal europeo. Come novità, infatti, la piattaforma BlueInvest, il FEI e la BEI forniranno un supporto agli intermediari finanziari e agli investitori che hanno come target gli investimenti nell’economia del mare.

Il piano Sustainable Blue Economy, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, punta quindi innanzitutto su una decarbonizzazione di tutti i settori dell’economia blu. Vale a dire, pesca, acquacoltura, turismo costiero, trasporto marittimo, attività portuali e costruzioni navali. 

La comunicazione della Commissione europea definisce un programma dettagliato affinché l’economia blu possa:

  • Conseguire gli obiettivi della neutralità climatica e dell’inquinamento zero, in particolare attraverso lo sviluppo di energie rinnovabili offshore, la decarbonizzazione del trasporto marittimo e l’inverdimento dei porti;
  • Passare a un’economia circolare e ridurre l’inquinamento, anche attraverso norme rinnovate relative alla progettazione degli attrezzi per la pesca, al riciclaggio delle navi e allo smantellamento delle piattaforme offshore;
  • Preservare la biodiversità e investire nella natura: la protezione del 30% della superficie dei mari dell’UE invertirà la perdita di biodiversità, aumenterà gli stock ittici, contribuirà alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla resilienza e genererà notevoli benefici finanziari e sociali;
  • Sostenere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza delle zone costiere;
  • Garantire una produzione alimentare sostenibile dei prodotti ittici e nuove norme per la loro commercializzazione, l’uso di alghe e piante marine, un controllo più rigido della pesca, oltre a ricerca e innovazione basate su cellule relative ai prodotti ittici, aiuteranno a preservare i mari europei;
  • Migliorare la gestione dello spazio marittimo: il nuovo forum blu per gli utenti del mare, creato al fine di coordinare il dialogo tra operatori del settore offshore, portatori di interessi e scienziati impegnati in settori quali pesca, acquacoltura, trasporti marittimi, turismo, energie rinnovabili e altre attività.

Se oggi la Commissione ha deciso di lanciare InvestEU Blue Economy, il motivo risiede nel successo raccolto da BlueInvest, la piattaforma e acceleratore nati qualche anno fa per promuovere l’innovazione e gli investimenti in tecnologie sostenibili nell’ambito dell’economia blu. 

In questi anni, infatti, BlueInvest ha conseguito una serie di risultati come quegli oltre 100 milioni di euro di fondi pubblici europei assegnati agli intermediari (Fondi di Venture Capital) per permettere loro di investire fino a 300 milioni di euro (con capitale privato) nella Blue economy. Per tale ragione, continuare ad investire in strumenti simili non può che essere importante per sviluppare un’economia del mare sempre più circolare e raggiungere gli obiettivi prefissati con il Green Deal europeo.

Dott. Matteo La Torre

Vicepresidente ACLI Terra Latina – Ambasciatore del Patto europeo sul clima in Italia

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